LA DIOCESI DI VICENZA
INDICE --- Torna a "Cenni storici" ---
- Premessa
- Territorio
1. Vicariati e parrocchie
- Storia
1. Epoca antica e medievale
2. Epoca moderna e contemporanea
- Premessa
La diocesi di Vicenza (in latino: Dioecesis Vicentina) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea del patriarcato di Venezia appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto. Nel 2014 contava 787.000 battezzati su 853.394 abitanti. È retta dal vescovo Beniamino Pizziol.
- Territorio
La diocesi berica comprende i comuni della provincia di Vicenza, con l'esclusione dell'altopiano di Asiago e di una parte di territorio tra i comuni di Thiene e Marostica (che fanno capo alla diocesi di Padova) e del comune di Mussolente (già in diocesi di Belluno, dal 1818 in diocesi di Treviso).
In provincia di Padova i comuni di Campodoro, Carmignano di Brenta, Cittadella (solo le frazioni di Facca e Santa Croce Bigolina), Fontaniva, Gazzo Padovano, Grantorto, Piazzola sul Brenta, San Giorgio in Bosco e San Pietro in Gu.
In provincia di Verona i comuni di Arcole, Cologna Veneta, Montecchia di Crosara, Monteforte d'Alpone (frazioni Costalunga e Brognoligo), Pressana, Roncà, Roveredo di Guà, San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, Veronella e Zimella.
Sede vescovile è la città di Vicenza, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Annunciata.
- Vicariati e Parrocchie
Il territorio si estende su 2.200 km² ed è suddiviso in 355 parrocchie, raggruppate in 22 vicariati:
Vicariato Urbano - sede a Vicenza, con 41 parrocchie
Vicariato di Arsiero - sede ad Arsiero, con 13 parrocchie
Vicariato di Bassano - sede a Bassano del Grappa, con 14 parrocchie
Vicariato di Camisano - sede a Camisano Vicentino, con 17 parrocchie
Vicariato di Castelnovo - sede a Castelnovo di Isola Vicentina, 12 parrocchie
Vicariato di Cologna - sede a Cologna Veneta (VR), 14 parrocchie
Vicariato di Dueville - sede a Dueville, 10 parrocchie
Vicariato di Fontaniva - sede a Fontaniva (PD), 6 parrocchie
Vicariato di Lonigo - sede a Lonigo, 20 parrocchie
Vicariato di Malo - sede a Malo, 11 parrocchie
Vicariato di Marostica - sede a Marostica, 15 parrocchie
Vicariato di Montecchia - sede a Montecchia di Crosara (VR), 10 parrocchie
Vicariato di Montecchio - sede a Montecchio Maggiore, 17 parrocchie
Vicariato di Noventa - sede a Noventa Vicentina, 14 parrocchie
Vicariato di San Bonifacio - sede a San Bonifacio (VR), 10 parrocchie
Vicariato di Sandrigo - sede a Sandrigo, 13 parrocchie
Vicariato di Schio - sede a Schio, 22 parrocchie
Vicariato di Piazzola - sede a Piazzola sul Brenta (PD), 10 parrocchie
Vicariato della Riviera Berica - sede a Barbarano Vicentino, 16 parrocchie
Vicariato di Rosà - sede a Rosà, 10 parrocchie
Vicariato della Valchiampo - sede a Chiampo, 22 parrocchie
Vicariato di Valdagno - sede a Valdagno, 28 parrocchie
- Storia
1. Epoca antica e medievale
La presenza di una fiorente comunità cristiana a Vicenza e la contemporanea costruzione verso la fine del IV secolo di due chiese, una fuori delle mura - ove ora sorge la basilica dei Santi Felice e Fortunato - e una all'interno della città - l'attuale cattedrale di Santa Maria Annunciata - è dimostrata da importanti reperti archeologici, rinvenuti presso i due siti.
Questo ha portato alcuni storiografi locali a ritenere che già a quel tempo o all'inizio del secolo successivo questa comunità fosse organizzata in diocesi. Altri invece, argomentando dal fatto che nessun documento scritto sia stato rinvenuto sulla presenza di un vescovo a Vicenza prima del 590 - data alla quale si riferisce Paolo Diacono per registrare la presenza di Oronzio al sinodo di Marano Lagunare, mentre mai si parla di vescovi vicentini nei documenti di sinodi precedenti - ritengono che la diocesi sia stata costituita solo dopo la creazione del Ducato longobardo. Fino a quel momento la comunità di Vicenza avrebbe fatto riferimento al vescovo di Padova, che rimase per circa 35 anni ancora sotto il dominio bizantino.
Come gli altri vescovi dell'Austria longobarda, anche Oronzio e i suoi successori aderirono allo scisma tricapitolino fino al sinodo di Pavia del 698, convocato dal cattolico re Cuniperto, in cui i vescovi cattolici e tricapitolini ricomposero "nello spirito di Calcedonia" la loro comunione dottrinaria e gerarchica. A partire dal VII secolo, la sede vescovile fu sempre quella urbana della Cattedrale di Santa Maria Annunciata.
Durante il Regno dei Longobardi l'ambito della diocesi coincideva sostanzialmente con quello del Ducato di Vicenza, compresi i territori della diocesi di Padova rimasti nel 569 fuori dalla sovranità bizantina, ovvero l'area posta alla sinistra del Brenta (attuali Cittadella, Piazzola, Limena, Selvazzano, Teolo e Lozzo) e una parte del basso veronese (attuali San Bonifacio, Arcole, Veronella, Cologna Veneta e Pressana).
Successivamente, l'estensione e i confini della diocesi si delinearono a mano a mano che gli imperatori attribuivano ai vescovi giurisdizioni e diritti signorili. Subirono numerose modifiche già prima dell'anno Mille. Con l'istituzione dell'Impero carolingio la diocesi di Padova riottenne una parte dei territori, a scapito delle sedi confinanti. Nel 917 l'imperatore Berengario I trasferì da Vicenza a Padova tutta la regione prealpina compresa tra l'Astico e il Brenta e la sottostante zona pedemontana tra Thiene e Marostica. Per compensarla di queste mutilazioni, a Vicenza fu successivamente assegnata la zona di Bassano, già parte della soppressa diocesi di Asolo. Nonostante le ulteriori modificazioni territoriali avvenute in ambito civile nel corso dei secoli successivi, questo assetto dal punto di vista ecclesiastico fu mantenuto sino ai primi dell'Ottocento.
Nella seconda metà del XII secolo sedette sulla cattedra vicentina il beato Giovanni Cacciafronte, ucciso dai suoi vassalli; nel XIII secolo resse la diocesi il beato domenicano Bartolomeo di Breganze, rientrato da Parigi nel 1260 portando la reliquia di una spina della corona di Cristo che lo stesso Bartolomeo aveva avuto in dono dal re di Francia Luigi IX. Per dare una degna sistemazione alla preziosa reliquia, il Comune di Vicenza decise l'edificazione della chiesa di Santa Corona.
Fino al XIII secolo la cattedrale fu l'unica parrocchia della città, ma in questo secolo il privilegio di amministrare i sacramenti fu condiviso con altre chiese urbane, che erano sorte verso l'XI secolo con funzioni di cappelle. Inizialmente vi si celebrava solo l'eucaristia, ma non i battesimi. Un ruolo nel decentramento delle funzioni parrocchiali lo ebbero anche le chiese affidate agli ordini religiosi, meno vincolati al potere vescovile.
2. Epoca moderna e contemporanea
Nella prima metà del XV secolo in seguito a due apparizioni mariane fu costruito il Santuario di Monte Berico: la Madonna di Monte Berico è la patrona principale della città e della diocesi di Vicenza.
Il 30 agosto 1464 il vescovo di Vicenza Pietro Barbo fu eletto papa con il nome di Paolo II.
Nella prima metà del XVI secolo la diocesi fu data in commenda a numerosi amministratori apostolici.
Il seminario diocesano fu istituito nel 1566, durante l'episcopato di Matteo Priuli.
Il 6 luglio 1751 il patriarcato di Aquileia fu soppresso e Vicenza entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Udine.
Al periodo della Restaurazione (1º maggio 1818) risale la bolla De salute Dominici gregis di papa Pio VII con la quale le diocesi del Triveneto subirono una profonda riorganizzazione. Vicenza perse così il vicariato di Cittadella (escluse le parrocchie di Paviola, San Giorgio in Bosco, San Giorgio in Brenta, Lobia, Santa Croce Bigolina) e la parrocchia di Selvazzano che passarono a Padova; viceversa, acquisì da quest'ultima i vicariati di Marostica e Breganze. Al contempo, Udine fu retrocessa a semplice diocesi e Vicenza divenne suffraganea del patriarcato di Venezia.
Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo la diocesi ebbe la presenza di esempi di santità: un vescovo, san Giovanni Antonio Farina, e varie religiose: santa Giuseppina Bakhita, santa Maria Bertilla Boscardin, la beata Eurosia Fabris Barban e la serva di Dio Giovanna Meneghini.
Nel 1945 il vescovo Carlo Zinato fonda il settimanale diocesano, La Voce dei Berici.
Il 7 e 8 settembre 1991, in occasione della festa della santa patrona, Vicenza ha accolto papa Giovanni Paolo II in visita pastorale. È la prima volta di un papa in terra berica.
L'8 novembre 2005, per la prima volta, viene proclamata una beata nella cattedrale di Vicenza; si tratta della serva di Dio Eurosia Fabris Barban.
FONTE: www.wikipedia.it